Signor Direttore,
E’ ben difficile, che nelle
sue prese di posizione, la giunta
di Mantova non riconfermi la supposizione che il patrimonio culturale e
artistico ed ambientale della nostra città , il gioiello che i suoi esponenti
enfatizzano tanto, valga in effetti, più che come bene comune primario per lo
sviluppo salubre e formativo di chi vi risieda
o che la visiti, sia egli straniero
o concittadino o nostro connazionale,
soprattutto o soltanto come utile
commerciale e consensuale, per acquisire così i fondi per finanziare altre attrattive ugualmente
finalizzate, in un ciclo continuo di feste di corte che hanno da finanziare altre feste di corte per la propria riconferma
politica, nonostante che la cultura e l’arte, ed i beni naturali, non siano
solo e soprattutto il turismo eco-friendly
e l’arci-civiltà dello spettacolo. Così
anche il contributo benemerito di tre milioni di euro della Cariplo per Mantova hub diventa l
occasione, per l’assessore Murari, per rilanciare l’ eco ostello di un ecoturismo
smentito sulle altre sponde dei laghi di Mantova dal pronunciamento per il termovalorizzatore
pro Gest, un impianto che insieme con la salute di chi abita e vive in Mantova pregiudica la
fruibilità salutare dei percorsi
nel parco del Mincio in prossimità delle
Cartiere Burgo. Hanno mai sentito parlare, i nostri amministratori, di mistificazioni green washing? E perché, di
grazia, riservare l’ostello ai soli turisti , e non anche e innanzitutto a
visitatori che siano ricercatori e studiosi, a
partecipanti a convegni e a conferenze, a stagisti vari, o musicisti ed artisti, in un tempo di
cattedrali e di élites reali sommerse, che di certo con il godimento
conoscitivo della nostra città hanno ben più a che fare.
Odorico Bergamaschi